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Maggiori rischi

I bambini sono più vulnerabili degli adulti nella circolazione stradale. Ma l’incidentalità dei bambini non è che un aspetto del problema; bisogna anche tener conto della sensazione d’insicurezza dei genitori, che contribuisce a limitare la mobilità dei bambini.

I bambini sono più vulnerabili nella circolazione stradale

Fra i 5 e i 9 anni un bambino corre 4 volte più rischi d’incidente rispetto alla fascia d’età fra i 10 e i 69 anni.

Nel 2014, 442 pedoni e 369 ciclisti d’età inferiore ai 15 anni hanno subito un incidente stradale in Svizzera. Corrisponde a più di due bambini coinvolti in un incidente al giorno e a più di due bambini gravemente feriti ogni tre giorni. Secondo statistiche del 2008, un sesto degli incidenti avviene sul percorso fra casa e scuola.

Generale diminuzione degli incidenti con bambini, salvo per i piccoli pedoni e ciclisti

Sebbene le cifre rimangano elevate, le statistiche indicano che dal 2003 il numero dei bambini di meno di 15 anni gravemente feriti o morti in incidenti stradali si è dimezzato. Tre fattori hanno contribuito a questa diminuzione: la sicurezza è stata aumentata con misure di sistemazione stradale, l’inasprimento delle regole per la sicurezza e il fatto che i bambini passano sempre meno tempo all’aperto e sono sempre più spesso accompagnati dai loro genitori.

Questa diminuzione non è però ripartita equamente secondo il tipo di locomozione: mentre gli incidenti sono fortemente diminuiti per i bambini a bordo di un’automobile (-56%), sono scesi meno per i bambini pedoni (-34%). Così, oggigiorno, l’87% dei bambini di meno di 15 anni coinvolti in un incidente grave si spostavano a piedi o in bicicletta.

Incidenti di bambini pedoni

Per i bambini che si spostano a piedi, il rischio d’essere gravemente feriti o uccisi in un incidente stradale aumenta sensibilmente fino all’età di 7 anni, poi diminuisce lentamente. Un livello di rischio paragonabile si toccherà solo di nuovo dopo i 70 anni d’età. Per i bambini pedoni, la causa principale di incidenti gravi nel 2014 è stato il camminare o correre sulla strada (31% dei casi), seguito da lontano dall’attraversare la strada imprudentemente (17% dei casi).

La paura degli adulti limita la mobilità dei bambini

Un sondaggio del 2010 mostra che, in Svizzera, la sensazione d’insicurezza dei genitori è assai diffusa e la paura del traffico prevale di gran lunga sul timore che il bambino faccia brutti incontri. Così il 29,2% dei genitori considera «molto pericoloso» o «piuttosto pericoloso» il percorso casa-scuola a causa del traffico stradale, contro il 13,1% dei genitori che temono il rischio di brutti incontri.

Più timori significano più genitori-taxi

Solo il 9,8% dei genitori interrogati nel sondaggio rappresentativo dicono di accompagnare il loro bambino a piedi sul tragitto verso la scuola. Per la sicurezza del bambino, inoltre, il 3,7% dice di accompagnarlo in automobile, cifra che aumenta al 6,1% per i bambini fra i 6 e i 9 anni. Sebbene pochi genitori lo ammettano, diverse ricerche hanno dimostrato che c’è una relazione diretta fra la sensazione d’insicurezza e il fenomeno dei «genitori-taxi». Uno studio, che ha coinvolto 1245 bambini svizzeri nel 2007, indica che i genitori che considerano pericoloso il percorso casa-scuola, accompagnano più regolarmente i loro figli, rispetto a quelli che hanno meno timori. Questo risultato è confermato da un altro studio del 2010 e dai formulari analizzati dall’ATA nell’ambito dei piani di mobilità scolastica. Indicano che la sensazione d’insicurezza spinge il 22,6% dei genitori ad accompagnare a scuola i propri figli, almeno di tanto in tanto.